ADHD: Disturbo da deficit di attenzione e iperattività

L’ADHD, acronimo di Attention Deficit Hyperactivity Disorder (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività), è un disturbo neurologico comune che spesso viene associato all’infanzia. Tuttavia, l’ADHD può persistere anche nell’età adulta, influenzando significativamente la vita quotidiana e le relazioni personali. In questo articolo, esploreremo l’ADHD nell’adulto, concentrandoci sui sintomi, l’impatto sulla vita quotidiana, la diagnosi e il trattamento.

 

Mentre l’ADHD nell’infanzia si manifesta principalmente attraverso sintomi come iperattività, impulsività e difficoltà di attenzione, i segni dell’ADHD nell’adulto possono essere più sfumati e spesso vengono erroneamente attribuiti a caratteristiche personali o mancanza di motivazione.

 

Nella prossima sezione, esamineremo in dettaglio i sintomi e i segni distintivi dell’ADHD nell’adulto, offrendo una panoramica di come questo disturbo può manifestarsi nella vita quotidiana.

 

disturbo da deficit di attenzione e iperattività

 

Sintomi e segni distintivi dell’ADHD nell’adulto

L’ADHD nell’adulto presenta sintomi e segni distintivi che possono influenzare diversi aspetti della vita quotidiana. Sebbene ogni individuo possa manifestare l’ADHD in modo leggermente diverso, ci sono alcuni sintomi comuni da tenere in considerazione.

 

I sintomi dell’ADHD nell’adulto includono difficoltà persistenti nel controllo dell’attenzione, nell’organizzazione e nella gestione del tempo, nell’impulsività, nell’iperattività e nell’instabilità emotiva. Tuttavia, è importante notare che questi sintomi possono variare notevolmente da persona a persona. Alcuni adulti con ADHD possono sperimentare prevalentemente problemi di attenzione e concentrazione, mentre altri possono manifestare più sintomi di impulsività e iperattività.

 

Secondo l’American Psychiatric Association (APA), si stima che circa il 4-5% degli adulti soffra di ADHD. Questo significa che milioni di individui affrontano quotidianamente le sfide legate a questo disturbo. Tuttavia, è importante sottolineare che l’ADHD nell’adulto è spesso sottodiagnosticato, poiché i sintomi possono essere attribuiti ad altre condizioni o semplicemente considerati come tratti di personalità.

 

Inoltre, l’ADHD nell’adulto può avere un impatto significativo sulla vita lavorativa, sociale e familiare. Gli adulti con ADHD possono avere difficoltà a mantenere l’attenzione durante le attività lavorative, a organizzarsi e a gestire le scadenze. Questo può portare a problemi di performance e di carriera. In ambito sociale, l’ADHD può influire sulle relazioni interpersonali, causando problemi di comunicazione, dimenticanza di appuntamenti o difficoltà a seguire le conversazioni. Nelle dinamiche familiari, l’ADHD può comportare sfide nella gestione delle responsabilità domestiche e nella creazione di routine stabili.

 

Nella prossima sezione, discuteremo l’impatto dell’ADHD sulla vita quotidiana degli adulti, approfondendo come questo disturbo influisce sul lavoro, sulle relazioni personali e su altre sfere della vita adulta.

 

Impatto dell’ADHD sulla vita quotidiana degli adulti

Nel contesto lavorativo, gli adulti con ADHD possono affrontare sfide legate alla concentrazione, alla pianificazione e all’organizzazione. Mantenere l’attenzione su un compito specifico può risultare difficile, e ciò può influire sulla produttività e sulla capacità di completare le attività in modo efficiente. In altre circostanze la persona con ADHD potrebbe invece concentrarsi in modo eccessivo con un iperfocus che comporta anche la perdita della percezione del tempo. Infatti la gestione del tempo può essere problematica, portando a ritardi nelle scadenze e all’incapacità di pianificare a lungo termine. È possibile che l’individuo con ADHD si senta spesso sopraffatto da un carico di lavoro eccessivo. È importante riconoscere questi ostacoli e cercare strategie di gestione del tempo, come la suddivisione delle attività in compiti più piccoli o l’utilizzo di promemoria e planner.

 

difficoltà di attenzione e iperfocus

 

Nelle relazioni personali, l’ADHD può manifestarsi attraverso difficoltà nella comunicazione e nella gestione delle emozioni. L’individuo con ADHD potrebbe avere difficoltà a seguire le conversazioni, a rimanere concentrato o a ricordare le informazioni condivise. La tendenza all’impulsività può influire sul controllo delle emozioni, portando a reazioni immediate eccessive o inappropriate. Questo può generare tensioni e incomprensioni nelle relazioni. Lavorare sulla comunicazione aperta, sulla pratica dell’ascolto attivo e sulla consapevolezza delle proprie reazioni emotive può contribuire a migliorare le dinamiche relazionali.

 

Nel contesto delle responsabilità domestiche, l’ADHD può rendere difficile l’organizzazione delle attività quotidiane. Ad esempio, il mantenimento dell’ordine e della pulizia può risultare un compito sfidante, così come la gestione delle scadenze relative al pagamento delle bollette o agli impegni familiari. Creare routine strutturate e utilizzare strategie pratiche come l’uso di promemoria visivi o l’assegnazione di compiti specifici può aiutare a gestire le responsabilità domestiche in modo più efficace.

 

Infine, la gestione delle finanze può rappresentare un’altra sfida per gli adulti con ADHD. La tendenza all’impulsività può portare a decisioni finanziarie precipitose, come gli acquisti compulsivi o la difficoltà nel rispettare un budget. Imparare a pianificare e monitorare attentamente le spese o utilizzare applicazioni di gestione del denaro possono essere strategie utili per evitare problemi finanziari.

 

Esempio clinico

Sara, 32 anni, con ADHD nell’età adulta.

 

Sara è una donna di 32 anni che ha recentemente iniziato a sospettare di avere l’ADHD. Fin dall’infanzia, ha avuto difficoltà a concentrarsi a scuola e spesso ha avuto commenti riguardo alla sua impulsività e al suo comportamento distratto. Mentre molti dei suoi sintomi sono migliorati leggermente da quando era bambina, negli ultimi anni ha notato un impatto significativo dell’ADHD sulla sua vita quotidiana.

 

Nel lavoro, Sara ha difficoltà a mantenere la concentrazione per lunghi periodi di tempo. Si sente spesso distratta da stimoli esterni o da pensieri che le passano per la testa. Ciò si traduce in una ridotta produttività e in una tendenza a procrastinare i compiti. Nonostante sia molto competente, si sente frustrata dal fatto che le sue prestazioni non rispecchino appieno le sue capacità.

 

dimenticanze

 

Nelle relazioni personali, Sara ha notato che spesso si perde durante le conversazioni, specialmente quando sono complesse o prolungate. Trova difficile rimanere concentrata e ascoltare fino alla fine, il che può creare malintesi e frustrazioni. Ha anche notato che, a causa della sua tendenza all’impulsività, può reagire eccessivamente o dire cose senza riflettere, creando tensioni nelle sue relazioni.

 

Nella gestione delle responsabilità domestiche, Sara lotta con l’organizzazione e la pianificazione delle attività quotidiane. Spesso si dimentica di fare le commissioni o di completare i compiti domestici, causando tensioni con il coinquilino con cui vive. Ha anche difficoltà nel mantenere una routine coerente e talvolta si sente sopraffatta dai compiti da svolgere.

 

Nel tentativo di affrontare questi problemi, Sara ha iniziato a cercare informazioni sull’ADHD nell’età adulta e ha considerato la possibilità di consultare uno specialista. Desidera ottenere una diagnosi accurata e discutere delle opzioni di trattamento, come la psicoterapia o eventuali farmaci appropriati.

 

Questo esempio clinico illustra alcune delle sfide che una persona adulta con ADHD può affrontare nella vita quotidiana, inclusi problemi di concentrazione, impulsività, difficoltà nella gestione delle responsabilità e nel mantenere relazioni interpersonali stabili. La consulenza specialistica e un piano di trattamento personalizzato possono aiutare Sara e altre persone con ADHD a gestire meglio i loro sintomi e a migliorare la qualità della loro vita.

 

Associazione con altri disturbi secondari

L’ADHD nell’adulto è spesso associato a una serie di comorbilità, ossia la presenza contemporanea di uno o più disturbi o condizioni mediche. Le comorbilità possono variare da individuo a individuo, ma alcune di quelle più comuni includono disturbi dell’apprendimento, disturbi alimentari, uso di sostanze, ansia e depressione.

 

  1. Disturbi dell’apprendimento (DSA): Molti adulti con ADHD possono presentare anche disturbi specifici dell’apprendimento, come la dislessia, la disortografia o la discalculia. Questi disturbi possono influenzare la capacità di leggere, scrivere o fare calcoli matematici, creando ulteriori sfide nella vita quotidiana.

 

  1. Disturbi alimentari: Alcuni studi hanno riscontrato un’associazione tra ADHD e disturbi alimentari, come l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa o il disturbo da alimentazione incontrollata. È importante sottolineare che la relazione tra ADHD e disturbi alimentari è complessa e multifattoriale, e richiede una valutazione e un trattamento specialistico appropriati.

 

  1. Uso di sostanze: Gli adulti con ADHD possono essere più inclini a sviluppare problemi legati all’uso di sostanze, come l’abuso di alcol o droghe illegali. L’impulsività e la ricerca di stimolazione possono aumentare il rischio di comportamenti di dipendenza, inoltre la dipendenza può assumere la forma di una sorta di autocura dal momento che le sostanze possono diminuire il livello di attivazione dell’individuo agendo proprio sui sintomi dell’ADHD.

 

  1. Ansia: L’ansia è una comorbidità comune nell’ADHD nell’età adulta. Gli adulti con ADHD possono sperimentare ansia generalizzata, attacchi di panico, fobie o disturbo da stress post-traumatico (PTSD). L’ansia può interagire con i sintomi dell’ADHD, aggravando l’ipersensibilità allo stress, la difficoltà di concentrazione e l’irrequietezza.

 

  1. Depressione: La depressione è un altro disturbo spesso associato all’ADHD nell’adulto. La sfida nel gestire le responsabilità quotidiane, l’esperienza di insuccessi ripetuti e le difficoltà nelle relazioni interpersonali possono contribuire allo sviluppo della depressione. È importante riconoscere e trattare adeguatamente sia l’ADHD che la depressione per migliorare il benessere complessivo dell’individuo.

 

La presenza di comorbilità nell’ADHD richiede un’approccio di valutazione e trattamento integrato, in cui vengono prese in considerazione tutte le condizioni presenti. La consulenza da parte di uno specialista, come uno psicologo o uno psichiatra, può aiutare a individuare le comorbilità e a sviluppare un piano di trattamento personalizzato che si adatti alle esigenze specifiche di ogni individuo.

 

Nella prossima sezione, esploreremo il processo di diagnosi e valutazione dell’ADHD nell’adulto, nonché il ruolo degli specialisti nella diagnosi e nel trattamento di questo disturbo.

 

Diagnosi e trattamento dell’ADHD nell’adulto

La diagnosi accurata dell’ADHD nell’adulto richiede una valutazione completa che tenga conto dei sintomi, della storia personale e delle testimonianze di familiari o persone vicine. È importante consultare uno specialista, come uno psicologo o uno psichiatra, che abbia esperienza nell’ADHD nell’età adulta per ottenere una valutazione accurata.

diagnosi e trattamento adhd

La valutazione dell’ADHD nell’adulto può includere l’utilizzo di questionari e interviste specifiche, come il Diagnostic Interview for ADHD in Adults (DIVA). Questi strumenti aiutano a valutare i sintomi, il livello di disfunzione e l’impatto dell’ADHD sulla vita quotidiana. È preferibile nel momento della diagnosi coinvolgere anche almeno un genitore o caregiver per raccogliere informazioni sull’infanzia.

 

È importante notare che la diagnosi dell’ADHD nell’adulto può essere complessa, poiché i sintomi possono sovrapporsi ad altri disturbi o condizioni mediche. Pertanto, è fondamentale escludere altre possibili cause dei sintomi e considerare le comorbilità associate.

 

Per quanto riguarda il trattamento dell’ADHD nell’adulto, ci sono diverse opzioni disponibili. La psicoterapia è spesso raccomandata come intervento di prima linea. Può aiutare l’individuo a sviluppare strategie di gestione del tempo, a migliorare la concentrazione e a gestire l’impulsività. La terapia può anche fornire supporto emotivo per affrontare i sentimenti di frustrazione, ansia o depressione associati all’ADHD.

 

Per gestire i sintomi dell’ADHD, lo psichiatra può prescrivere farmaci specifici, come il metilfenidato o la atomoxetina, che possono contribuire a ridurre i sintomi dell’ADHD nell’adulto. L’uso dei farmaci deve essere attentamente valutato da un medico specialista, considerando i rischi e i benefici individuali.

 

Conclusione

Affrontare l’ADHD nell’età adulta richiede spesso un approccio multidisciplinare che coinvolge diverse figure professionali. Un trattamento efficace dell’ADHD può comprendere diverse modalità di intervento che si integrano reciprocamente. Ecco alcuni aspetti da considerare:

 

  1. Valutazione e diagnosi: La prima fase cruciale è quella della valutazione accurata dell’ADHD. Consultare uno specialista qualificato, come uno psicologo o uno psichiatra, è fondamentale per ottenere una diagnosi corretta. Una valutazione dettagliata può includere interviste cliniche, questionari, interviste a familiari e l’esclusione di altre possibili condizioni mediche o psicologiche.

 

  1. Psicoterapia: La terapia può essere una componente importante del trattamento dell’ADHD nell’adulto. Questa mira a identificare i pensieri, le emozioni e i comportamenti che possono influenzare i sintomi dell’ADHD. Attraverso l’apprendimento di nuove strategie, la terapia può aiutare a gestire l’impulsività, migliorare la pianificazione e la gestione del tempo e sviluppare abilità di problem solving.

 

  1. Terapia farmacologica: In alcuni casi, l’uso di farmaci può essere considerato come parte del trattamento dell’ADHD nell’adulto. Gli stimolanti, come il metilfenidato sono spesso prescritti per ridurre l’iperattività, migliorare l’attenzione e la concentrazione. Altri farmaci, come gli antidepressivi, possono essere utilizzati per trattare eventuali comorbilità come l’ansia o la depressione.

 

  1. Interventi psicoeducativi: I programmi di intervento psicoeducativo mirano a fornire conoscenze e abilità specifiche sull’ADHD. Questi interventi possono includere la formazione su strategie di gestione dell’ADHD, la promozione di abilità di organizzazione e pianificazione, l’educazione sui diritti legali e le risorse disponibili. L’obiettivo è quello di aumentare la consapevolezza e fornire strumenti pratici per affrontare l’ADHD nell’ambito delle diverse aree della vita.

 

  1. Supporto e coinvolgimento familiare: Coinvolgere la famiglia nel trattamento dell’ADHD nell’adulto può essere estremamente utile. L’educazione dei familiari sul disturbo, l’offerta di supporto emotivo e pratico e la collaborazione nello sviluppo di strategie di gestione possono contribuire a un ambiente di supporto più solido e facilitare il processo di adattamento.

 

È importante sottolineare che ogni individuo con ADHD può beneficiare di un piano di trattamento personalizzato. La combinazione di diverse modalità di intervento può offrire un supporto completo e mirato alle sfide dell’ADHD nell’età adulta. Un approccio multidisciplinare può fornire una visione olistica e favorire risultati positivi nella gestione del disturbo.

 

Fonti scientifiche:

 

  1. American Psychiatric Association. (2013). Diagnostic and statistical manual of mental disorders (5th ed.). Arlington, VA: American Psychiatric Publishing.
  2. Kooij, J. J. S., et al. (2019). European consensus statement on diagnosis and treatment of adult ADHD: The European Network Adult ADHD. BMC Psychiatry, 19(1), 1-42.
  3. Asherson, P., et al. (2019). Adult attention-deficit hyperactivity disorder: recognition and management in general adult psychiatry. British Journal of Psychiatry, 214(5), 253-256.
  4. National Institute of Mental Health. (2020). Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder (ADHD). Retrieved from https://www.nimh.nih.gov/health/topics/attention-deficit-hyperactivity-disorder-adhd/index.shtml

 

È sempre consigliabile consultare fonti scientifiche aggiornate e affidabili per ottenere ulteriori informazioni sull’ADHD nell’adulto e sui relativi approcci di diagnosi e trattamento.

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