Quando Pablo Ruiz Picasso viene al mondo, il 25 ottobre 1881, tutti pensano che sia morto.  Per questo motivo, viene lasciato dalla levatrice su di un tavolo accanto alla madre, affranta dal dolore. Sarà lo zio, don Salvador, il fratello del padre, a cercare di rianimarlo ed infine, fortunatamente, a salvarlo riportandolo alla vita. Nasce morto uno dei più grandi artisti del Novecento.

Questo forse ci spiega la straordinaria vitalità di un artista che non si è mai riposato in tutti i 91 anni della sua vita.

La storia della vita di Pablo Picasso  è la storia di un talento che non si è mai accontentato, che non ha mai smesso di imparare, che non si è mai stufato di crescere e cambiare. Aristotele diceva “La vita è nel movimento”. Picasso sembra aver fatto di questa massima, il motto della sua esistenza.

Già a quattordici anni, Pablo raggiunge il massimo grado di perfezione nella tecnica grazie agli insegnamenti del padre, maestro di disegno. Il genitore, notando le grandi doti del figlio, decide di consegnargli la tavolozza ed i pennelli, considerandolo fin da allora in grado di farne un uso migliore di quanto lui stesso ne avesse mai fatto. Una volta imparata la tecnica, a Pablo non resta che trovare un proprio stile. Così inizia il percorso che lo porterà a ricercare forme sempre nuove per esprimere il suo mondo interiore mutevole.

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Ad ogni fase della pittura di Picasso, corrispondono dei cambiamenti e degli eventi importanti nella sua vita privata. Questo ci da l’idea di quanto la ricerca artistica sia strettamente connessa alle esperienze di vita. Picasso, grazie alla sua capacità di vivere profondamente queste esperienze, è stato in grado di trasformarle in ispirazione. Nel 1900, all’età di 19 anni, si trasferisce a Parigi. In questi primi anni parigini, il colore è la metafora della vita del pittore. Il periodo blu di Picasso è segnato dal suicidio dell’amico Casagemas, con cui aveva convissuto a Barcellona e, dopo, a Parigi. Per Pablo è un periodo difficile e di profonda tristezza. Blu è il colore della solitudine, della miseria e del freddo. Un pezzo importante della vita di Picasso se n’è andato e lui lo celebra attraverso la sua arte triste.

 

Arriva poi il momento della gioia e della felicità, anche grazie all’incontro con Fernande Olivier, con cui inizia una relazione duratura. Qualcosa cambia in Picasso e passa dal blu alla gioia del rosa. I soggetti che raffigura sulle sue tele sono saltimbanchi, acrobati, maschere e arlecchini. Ma questo periodo di spensieratezza dura poco, la ricerca di Pablo è solo all’inizio.

Incomincia nel 1907 l’avventura cubista che vede la nascita della prima opera di questo genere “Les Demoiselles d’Avignon”.

Psicologo Torino ArteQuesta è una rivoluzione, non solo per la vita di Pablo, ma anche per l’arte occidentale. Un uomo lo critica perché crea arte troppo poco realistica. Picasso gli chiede: «Mi può mostrare dell’arte realistica?». L’uomo gli mostra la foto della moglie. Picasso osserva: «Quindi sua moglie è alta cinque centimetri, bidimensionale, senza braccia né gambe, e senza colori tranne sfumature di grigio?».

Con il cubismo arrivano le prime critiche, la sua pittura viene considerata poco realistica ed esteticamente brutta. Ma insieme alle critiche, arriva, poco dopo, anche il successo. Molte persone e anche molti artisti, una volta raggiunta la popolarità, si adagiano riproponendo, senza grandi modifiche, ciò che li ha resi famosi. Questo non è accaduto a Picasso che ha avuto la rara capacità di continuare ad evolvere e cambiare. Questo è ciò che ha reso Picasso tanto importante; questa era la sua dote.

La sua vita è un susseguirsi di innovazioni e di successi, il tutto accompagnato da un continuo cambiamento che è ben rappresentata, anche negli aspetti negativi, dalla sua vita privata instabile: numerose donne e molti figli. Sposato due volte, ha avuto quattro figli da tre donne diverse e numerose relazioni extra-coniugali.

Quando entra una nuova donna nella vita di Picasso tutto cambia: cambia la sua arte, cambia la sua cerchia di amici, spesso anche la sua casa. Incontra l’ultima moglie, Jacqueline Roque, nel 1953, quando lei aveva 26 anni e lui 72. Jacqueline lo accompagna nell’ultimo periodo della sua vita, quando la produzione artistica diventa ancor più frenetica. Arrivato a 70 anni, entra in quella che viene comunemente definita terza età. Ma parlare di terza età nella vita di Picasso fa sorridere, per lui questo è un periodo ancora più prolifico. La sua creatività, invece di rallentare, prende nuovo slancio.  Il suo stile cambia nuovamente e si confronta con una nuova sfida artistica, dedicandosi alla reinterpretazione personale dell’arte dei suoi grandi maestri (Velazquez, Goya, Manet, Delacroix). Picasso sente ancora viva dentro di sé la voglia di rinnovarsi e di apprendere dai suoi maestri.

 

Psicologo Torino Vita PicassoUn giorno viene chiesto a Picasso, ormai famosissimo, cosa pensasse delle quotazioni astronomiche dei suoi quadri, anche quando per realizzarli fossero bastati appena cinque minuti. Pablo risponde «Di numeri non m’intendo, ma devo correggerla: io ci ho impiegato una vita e cinque minuti.» Questo episodio rappresenta bene l’essenza della storia di Picasso: la sua vita è come un percorso, fatto di persone, esperienze, dolori e gioie di cui è riuscito a fare tesoro; una lunga, difficile e creativa ricerca che si riassume in quadro compiuto in cinque minuti. Questi ultimi cinque minuti sono solo la punta dell’iceberg. Sotto la superficie, si muove il desiderio di cambiare e crescere imparando sempre qualcosa dalle proprie esperienze.

 

In che modo possiamo farci ispirare dalla storia di questo grande artista?

La vita di Pablo Picasso ci insegna come vivere significhi crescere ed evolvere continuamente. Tanto gli eventi belli, quanto quelli brutti, hanno spinto Picasso in nuove direzioni e lo hanno cambiato profondamente e continuamente. Picasso ci insegna come l’arte di farsi toccare dagli eventi e dalle persone amate sia direttamente proporzionale all’arte di toccare ed emozionare gli altri.

Nella vita di tutti noi ci confrontiamo quasi tutti i gironi con numerose esperienze ed incontri, alcuni ci rendono felici, altri ci fanno soffrire. Entrambe le esperienze, però, hanno un potere nascosto. Questo potere risiede nel cambiamento che noi possiamo ricavarne. Rinnovarsi e crescere significa quindi cogliere questo messaggio, ascoltarlo e seguirlo, ognuno a proprio modo. Essere cioè permeabili e aperti al cambiamento.

 “Non viene mai il momento in cui puoi dire: ho lavorato bene, e domani è domenica. Appena hai finito, ricominci di nuovo da capo. Puoi mettere da parte un quadro e dire che non lo tocchi più; ma non puoi mai scriverci sotto la parola FINE”. 

(P.Picasso)

 

A cura del Dott. Luca Monasterolo

 

Da questo articolo è tratto un videoclip animato pubblicato sul canale YouTube “Living The Gift” (sottotitoli in italiano).

 

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